Nostra Signora della solitudine L’Arciconfraternita di Cagliari
- 19 Settembre 2016
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VITE TRINITARIE
CONFRATERNITE
L’Arciconfraternita di Nostra Signora della Solitudine (in catalano “Soledad”), così chiamata per la “Solitudine della Madonna” dopo la morte del Figlio, è stata istituita come Pia Associazione nella seconda metà del 1500 e come Confraternita nel 1603. Probabilmente la Bolla istitutiva è di Papa Clemente VIII mentre nel 1608 si colloca la Bolla di conferma.
• LA PRIMA SEDE
La prima sede fu nella chiesa di Santa Maria de Portu Gruttis (costruita nello stesso luogo dove San Paolo pose piede per la prima volta in Sardegna: nel sito veniva venerata la pietra su cui salì l’Apostolo per predicare ai fedeli, questa pietra sarebbe stata conservata sino al VIII secolo e poi distrutta dai saraceni durante una delle loro scorrerie nell’isola). Santa Maria del Porto fu successivamente intitolata a San Bardilio in seguito al rinvenimento delle reliquie del martire, e poi alla Trinità, quando, durante il governo dell’arcivescovo Gaspare Vincenzo Novella, nel 1580 passò ai Trinitari che la tennero sino al 1760, fino cioè al loro trasferimento a San Lucifero. Nonostante nel 1902 fosse stato riconosciuto monumento nazionale, oggi, purtroppo, di Santa Maria del Porto rimangono ben poche tracce.
• LA BOLLA 400 ANNI FA
Paolo V, con propria Bolla datata 15 Ottobre 1616 (quindi in questo Anno Santo straordinario della Misericordia 2016 si compiono esattamente 400 anni), aggregò la Confraternita della Solitudine alla SS.ma Trinità di Roma, con il beneficio di tutte le indulgenze spirituali concesse dai Pontefici Romani all’Ordine dei Padri Trinitari. Questo documento venne emanato in Roma nel Convento trinitario di Santa Francesca (ora non più esistente, nel rione Colonna). Da questa bolla si possono ugualmente ricavare gli elementi essenziali circa l’istituzione e gli scopi della Confraternita della Solitudine nonché la sua sede originaria e le indulgenze concesse a coloro che sarebbero entrati a farne parte. In archivio esiste ancora un documento di data
incerta che elenca meticolosamente tutti i benefici e le indulgenze concesse dai vari pontefici fino alla data del 15 Marzo 1763 (probabilmente si tratta del sommario inizialmente redatto da Sisto V nel 1588, alla vigilia della riforma dell’Ordine dei Trinitari che sarebbe avvenuta ufficialmente a partire dall’anno seguente).
• LA SETTIMANA SANTA
Fin dalla sua istituzione, il governo spagnolo ordinò alla Confraternita di operare i riti della settimana santa, che ancora oggi tradizionalmente resistono.
Nel 1620 i confratelli, per il gravoso impegno e per il lungo tragitto dalla lontana chiesa di S. Bardilio fino alla Cattedrale nel quartiere di Castello e viceversa, ottennero dall’arcivescovo il trasferimento della confraternita e delle proprie attività nella chiesetta di S. Giovanni Battista, nel borgo di Villanova, dove ancora oggi opera.
Innumerevoli erano le Confraternite e Congreghe nei secoli XVII e XVIII. Ma già nella seconda metà del
XVII secolo, buona parte di esse non operavano più, o si erano già estinte.
• ARCICOFRATERNITA
Tra le poche allora attive, la Confraternita della Solitudine, che oltre che nel distinguersi per il riscatto degli schiavi, per la redenzione dei prigionieri, per l’assistenza dei condannati a morte e relativa sepoltura e infine per l’assistenza dei colpiti dalla peste che flagellò Cagliari e la Sardegna tutta tra il 1652 e il 1656, si distingueva anche per le attività liturgiche, per l’impegno sociale e per le opere di bene nei confronti dei bisognosi del quartiere di VIllanova, pratica ancora oggi in auge. Il pontefice Pio IX, in riconoscimento della attività plurisecolare dell’Arciconfraternita, impegnata fattivamente nelle attività liturgiche e nell’impegno sociale con le opere di bene a favore dei bisognosi, nel 1878 la eresse ad Arciconfraternita.
• L’ULTIMO STATUTO
Nell’immediato secondo dopo guerra lo Statuto ha avuto due adattamenti, uno nel 1974 e un’altro nel 1995, che è l’ultimo ed è anche quello che viene seguito e fatto rispettare oggi, in modo più fluido ed adattato ai tempi.
Tra le attività principali vi è innanzitutto il tenere ufficiata la Chiesa di S. Giovanni. Durante la Settimana Santa si tratta di perpetuare l’organizzazione e la conduzione delle tradizionali processioni. Per San Giovanni Battista il sodalizio è impegnato istituzionalmente a festeggiare ogni 24 Giugno la natività del Santo Patrono. Ogni 15 settembre l’obiettivo è quello di fare memoria liturgica della Madonna Addolorata con la processione per le vie dei rioni del centro storico, visitando a turno le Chiese di Castello, Villanova, Stampace e La Marina. Infine, per Natale vi è l’impegno della celebrazione della Novena.
• OPERE SOCIALI
È soprattutto nel sociale che lo statuto parla chiaro: operare con azioni di volontariato dei propri iscritti, a favore e beneficio di poveri, malati, bisognosi e quant’altri. Tra le cariche di rilievo, un ruolo particolare spetta al Presidente della Società del Cristo ed all’Esattore delle quote. È suo compito organizzare i Soci del Cristo, possibilmente procurarne dei nuovi, ed è per consuetudine colui che dirige il trasporto del Simulacro del Cristo, potendo tale incombenza essere affidata ad altro confratello solo in sua assenza, inoltre, è suo compito raccogliere le quote d’iscrizione alla Società del Cristo potendo a tale scopo avvalersi dell’aiuto dell’Esattore delle quote. Nel caso che, per tale incombenza, sia costretto a recarsi a domicilio, ha diritto ad un piccolo compenso necessario a rifonderlo delle spese di spostamento, inoltre ha anche l’incarico di segnalare al Consiglio i membri morosi da oltre tre anni, i quali da quel momento vengono considerati decaduti.
• IL CROCIFISSO
Il Crocifisso snodabile, scolpito in legni di ulivo e pioppo è inchiodato ad una croce di abete. È chiamato dai cagliaritani “su monumentu” (il monumento) per la sua imponenza. È una bella opera seicentesca di fattura spagnola. Viene ritratto nell’abbandono della morte ma l’espressione suscita intensa devozione. I confratelli e le consorelle lo portano in processione fino alla cattedrale nel primo pomeriggio del Venerdì Santo. Viene riportato in San Giovanni il Sabato Santo (sempre di pomeriggio). L’Arciconfraternita ebbe l’incarico di compiere questa processione dal governo spagnolo nel 1600. Il patto prevede che se il Cristo non viene ritirato dalla Cattedrale entro il tramonto, tale simulacro passerebbe di proprietà del Capitolo metropolitano, rimanendo quindi nel quartiere di Castello. Il Simulacro della Vergine della Solitudine è del 1700 circa, è in legno policromo e non è la statua originale degli albori dell’associazione.
• LE CONSORELLE
Alla confraternita possono iscriversi come associate effettive anche le donne ossia le Consorelle, strutturate in una apposita “Organizzazione” interna la quale si affiancò già dai primi decenni del secolo XVII all’Arciconfraternita stessa, accettandone le “Costituzioni” e pagandone i concordati tributi. Ad esse vengono devolute alcune competenze, in particolare la cura dei simulacri, in particolare quello della Vergine Addolorata.
È delle consorelle il compito di coordinare e recitare i Santi Rosari nei settenari dedicati all’Addolorata nella settimana di passione ossia nella settimana che precede quella santa, e durante il settenario di settembre in preparazione alla festa dell’Addolorata.
Al termine della recita del Rosario, nel periodo Pasquale vengono intonati da una consorella i Canti Funebri di Nostra Signora dei Sette Dolori che costituiscono parte del considerevole patrimonio orale di canto sacro popolare di cui la Sardegna è ricca (i cantori di San Giovanni sono parte integrante delle processioni della Settimana Santa cagliaritana).
PER SAPERNE DI PIÙ
►Il volume: “La vera storia della Trinità e della Confraternita di Nostra Signora della Solitudine di Cagliari”, redatto da Domenico Corso, Presidente dell’Arcisodalizio (pubblicato nel 2013)
►Il sito internet: confraternitadellasolitudinecagliari.blogspot.com
(5. continua)
di Gian Paolo Vigo