Salute dentale e disabilità intellettiva
- Categoria: CURA & RIABILITAZIONE
- 20 Marzo 2014
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La salute dentale tra le persone con disabilità intellettiva spesso è critica e ciò per diversi fattori tra cui: basse aspettative, paura del trattamento e scarsa consapevolezza dei problemi da parte degli operatori socio-sanitari. Ne abbiamo parlato con il dott. Saverio Pescuma, odontoiatra presso il Centro di riabilitazione dei Padri Trinitari di Venosa, dove da oltre vent’anni svolge attività preventiva e curativa odontoiatrica. Un servizio fortemente voluto dal Direttore Padre Angelo Cipollone che è garantito a tutti gli ospiti del Centro.
Quanto è importante la cura odontoiatrica nella Disabilità Intellettiva e quali problematiche la caratterizzano?
La promozione della salute orale e la prevenzione delle patologie a carico della bocca delle persone con disabilità, devono rientrare nel più ampio percorso di promozione e mantenimento della salute generale, così come avviene per il resto della popolazione. Le problematiche del paziente con disabilità intellettiva in cura odontoiatrica sono molteplici. L’elemento principale è costituito dalle difficoltà connesse con la compromissione intellettiva, neuromuscolare o sensoriale (patologia base), eventualmente complicate da patologie cardiovascolari, respiratorie e metaboliche associate. Gli ostacoli principali sono l’effetto alone, cioè la scarsa attenzione sia nei confronti della prevenzione e della salute orale in generale, sia l’esclusiva importanza data alla patologia di base che rende addirittura, in alcuni casi, trascurabili le varie forme di patologia odontoiatrica che vengono così considerate poco importanti o addirittura trascurabili. Un altro elemento comune è la scarsa capacità di collaborazione e/o l’incapacità di mantenerla per tutto il tempo necessario alle cure.
Come si può ovviare a tutte queste problematiche?
Queste persone sono spesso incapaci di esprimere a parole il proprio problema ed è molto importante “interpretare” alcuni campanelli di allarme, come ad esempio la perdita di appetito, o l’irritabilità, o forme di autolesionismo. Naturalmente diventa fondamentale che tutti gli operatori con cui il paziente si relaziona, individuino questi cambiamenti e allertino l’odontoiatra. Proprio perché è difficile comprendere questi problemi, soprattutto nei soggetti con ritardo mentale grave, il contatto regolare col servizio odontoiatrico ci consente di monitorare la situazione e consente alla persona con disabilità di familiarizzare con lo staff e l’ambiente, costruendo quelle condizioni “di relazione” necessarie alla gestione della cura. L’approccio, infine, deve essere corretto. Nella nostra esperienza comunitaria abbiamo potuto constatare che è fondamentale prima di effettuare la cura sulla poltrona e che sicuramente può richiedere anche più sedute , coinvolgere tutto il personale dell’ambulatorio e dell’ambiente in cui vive la persona. Ciò riveste una importanza prioritaria e tale da condizionare non solo il risultato della cura ma persino la possibilità di poterla iniziare.
Sul fronte della prevenzione cosa viene fatto?
Sistematicamente promuoviamo programmi di istruzione e interventi comportamentali al fine di garantire che adeguate abitudini alimentari e corrette pratiche di igiene orale diventino parte integrante della vita quotidiana delle persone con disabilità intellettiva. In questo gli educatori svolgono un ruolo estremamente importante perché favoriscono l’acquisizione di comportamenti corretti attraverso la sollecitazione quotidiana all’uso dello spazzolino e di tutte le azioni di prevenzione nei vari momenti della giornata.