Il mondo e la sua originale bellezza Con gli occhi di un cuore puro
- Categoria: SECONDO LE SCRITTURE
- 19 Aprile 2016
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“Beati i puri di cuore, perché vedranno Dio” (Mt 5,8). La purezza di cuore non è una virtù, ma una qualità che accompagna tutte le virtù e ci fa essere veri ed autentici.
Il cuore nel linguaggio biblico è il fulcro dell’essere umano, il luogo in cui sentimenti, desideri, volontà e conoscenze hanno la loro sede e la loro sorgente. Legare la purezza al cuore significa indicare l’intimità dell’uomo, il centro della persona, il luogo dove si prende coscienza di sé, si riflette sugli avvenimenti, si medita sul senso della realtà. Il cuore rappresenta tutta la vita interiore, tutto l’uomo intero, nell’integrità di tutte le sue facoltà e del suo atteggiamento verso gli altri, verso Dio, verso il mondo. È dal cuore che dipende ogni nostra azione: “Non ciò che entra nella bocca contamina l’uomo, ma è quel che esce dalla bocca che contamina l’uomo [...] Dal cuore provengono propositi malvagi, omicidi, adultèri, impurità, furti, false testimonianze, calunnie. Queste sono le cose che contaminano l’uomo; ma il mangiare senza lavarsi le mani non contamina l’uomo” (Mt 15, 11.19-20). La purezza di cuore si manifesta nella retta intenzione con cui si compiono le azioni, senza ambiguità.
Il puro di cuore è una persona degna di fiducia, trasparente, integra nei pensieri e nelle azioni, capace di salvaguardare la propria innocenza. È colui che non si adatta, che non svende i propri principi, che si mostra per quello che è: fedele a se stesso. Gesù ci invita ad essere come i bambini (cf. Mt 18,1-5), a mantenere la purezza di cuore, ad essere spontanei, incapaci di mentire, ad andare contro corrente non accontentandoci del quieto vivere e di cosa pensano gli altri, ma di essere autentici, così come Dio ci ha creato “a sua immagine e somiglianza”(Gn 1,26).
Occorre intraprendere la strada della conversione, memori che per cambiare il mondo che è fuori di noi, si deve necessariamente cambiare il mondo dentro di noi. Occorre comprendere che la purezza del cuore di ogni cristiano è la purezza del cuore di Cristo. La strada della conversione, del ritorno al Padre deve partire dal cuore e deve tornare al cuore, memori che solo Dio conosce e solo a Lui possiamo dire: “Scrutami, o Dio, e conosci il mio cuore” (Sal 139,23). Il cuore puro è interamente di Dio, conforme e fedele alla sua volontà. È un cuore che si manifesta con parole limpide, sincere e coerenti. È un cuore ricolmo di benedizione e che allo stesso tempo fa bene a chi gli sta accanto, perché chi ha un cuore puro è semplice, schietto e non viene condizionato da seconde intenzioni, ma dice sempre ciò che pensa. Dobbiamo, quindi, cominciare a risanare il nostro “cuore”, perché è da lì, come Gesù ci ha insegnato, che esce tutto ciò che inquina veramente la vita di una persona. Con il cuore puro possiamo guardare la creazione e vedere “che tutto era molto bello” (Gn 1,31).
È conveniente innamorasi della vera bellezza, quella che le creatura hanno ricevuto da Dio e che si rivela soltanto a coloro che la guardano con gli occhi puri. Con la purezza di cuore ci si accosta ad ogni miseria umana senza rimanerne inquinati, ma per poter far questo occorre spegnere in noi ogni focolaio di infezione. “Se, con l’aiuto dello Spirito, voi fate morire le opere del corpo, vivrete” (Rm 8, 13). C’è una stretta connessione tra la purezza e lo Spirito Santo: lo Spirito Santo, infatti, ci dona la purezza e la purezza ci dona lo Spirito Santo. Maria infatti ha attirato su di sé lo Spirito Santo. La purezza è la gloria del corpo umano davanti a Dio e da essa scaturisce ogni bellezza, che investe ogni rapporto umano con semplicità e profondità. “Tutto è puro per i puri; ma per i contaminati e gli infedeli nulla è puro; sono contaminate la loro mente e la loro coscienza. Dichiarano di conoscere Dio, ma lo rinnegano con i fatti” (Tt 1,15ss).
La purezza è un cammino che conduce l’uomo ad essere se stesso. “Se dunque siete risorti con Cristo, cercate le cose di lassù, dove si trova Cristo assiso alla destra di Dio; pensate alle cose di lassù, non a quelle della terra. Voi infatti siete morti e la vostra vita è ormai nascosta con Cristo in Dio! Quando si manifesterà Cristo, la vostra vita, allora anche voi sarete manifestati con lui nella gloria. Mortificate dunque quella parte di voi che appartiene alla terra: fornicazione, impurità, passioni, desideri cattivi e quella avarizia insaziabile che è idolatria, cose tutte che attirano l’ira di Dio su coloro che disobbediscono. Anche voi un tempo eravate così, quando la vostra vita era immersa in questi vizi” (Col 3, 1-7).
Camminare sulla strada della purezza è comprendere e far sì che questo corpo possa accogliere lo spirito. In questo sta la grandezza dell’uomo essere “tempio dello Spirito Santo” (1Cor 6,19). La purezza del cuore è l’unico mezzo affinché il corpo umano possa essere se stesso, possa essere “tempio dello Spirito Santo”, possa essere “immagine e somiglianza di Dio”. La purezza è dunque il segno distintivo, ontologico e formale dell’uomo come creatura chiamata alla vita soprannaturale della Grazia, chiamata a rendersi “capace di Dio”, cioè ad accogliere Colui che nemmeno l’universo intero può contenere.
Vedere Dio per il puro di cuore significa sentire dentro di sé la presenza dell’infinito, una presenza che riesce a scorgere ovunque. Guarda ogni uomo e ogni donna come un tabernacolo che custodisce una presenza, anche quando l’altro non ne è consapevole. Riesce a vedere il mondo nella sua originale bellezza. L’amore del puro è allo stesso tempo agape, eros e philia. D’altro canto l’incontro con un puro di cuore è un’incontro che sconvolge la vita.
Grazie a quegli occhi che ci guardano diversamente, anche solo per un attimo, riusciamo a connetterci con la vera essenza del nostre essere e sentiamo il desiderio di diventare ciò che eravamo già, iniziando così il nostro cammino di ritorno alla casa del Padre: “e guardatolo, lo amò” (Mc 10,21).
di Antonio Scisci